L’anima della religione

Prayers in ItalianHazrat Inayat Khan Study Circle in ItalianBrotherhood/Sisterhood Activity

Da L’unita degli Ideali Religiosi, Religione
Hazrat Inayat Khan

Forse una persona può appartenere alla migliore religione del mondo. Non la vive, ma semplicemente ne fa parte. Afferma di essere un Mussulmano, un Cristiano, un Ebreo ed è sicuro che questa sia la miglior religione al mondo ma nello stesso tempo non si preoccupa di viverla. Semplicemente ne fa parte, e ritiene che appartenere ad una religione comunemente accettata sia tutto ciò che serve. E le persone di tutte le diverse religioni hanno fatto in modo che sembrasse così, a causa del loro entusiasmo e costretti dai loro doveri nella vita. Perciò hanno creato delle condizioni che agevolassero coloro che appartengono alla loro particolare religione, sostenendo che il solo fatto di farne parte li salverà nel Giorno del Giudizio, mentre gli altri, per quante buone azioni abbiano compiuto, non saranno salvati perché non appartengono a quella particolare fede religiosa. Questa è un’idea a misura d’uomo, non a misura di Dio.

Dio non è il Padre di una setta, Dio è il padre del mondo intero, e tutti hanno il diritto di essere chiamati Suoi figli, degni o indegni che siano. In realtà è l’atteggiamento dell’uomo verso Dio e la verità che può portarlo più vicino a Dio, Che è l’ideale di ogni anima. Ma se questo atteggiamento non è sviluppato, qualunque sia la religione di un uomo non sarà riuscito a viverla. Perciò nella vita è importante cercare di vivere la religione a cui si appartiene, o quella che si considera o si crede che sia la propria religione.

Si dovrebbe sempre ricordare che la religione ha un corpo e un’anima. Qualunque corpo di una religione si tocchi se ne tocca l’anima; ma se si tocca l’anima, si toccano tutti i suoi corpi, che sono come i suoi organi. Tutti gli organi costituiscono un corpo solo, che è il corpo della religione, la religione dell’Alfa e dell’Omega, che era, che è, che sempre sarà. Quindi sul sentiero della religione le dispute “io ho ragione tu hai torto” non sono necessarie. Non possiamo sapere cosa c’è nel cuore di un uomo. Anche se esteriormente sembra un Ebreo, un Cristiano, un Mussulmano, o un Buddista, nessuno di noi può essere il giudice della sua religione, perché ogni anima ha una sua particolare religione e nessun altro ha il diritto di giudicarla. 

Una persona potrebbe indossare abiti molto umili, non manifestare alcuna fede in Dio, né alcuna forma di devozione o appartenenza religiosa, e tuttavia avere nascosta nel cuore una grande religiosità senza che nessuno possa rendersene conto. E potrebbe esserci un’altra persona molto evoluta la cui condotta esteriore, la sola che espone al giudizio della gente, potrebbe sembrare del tutto contraria al loro modo di vedere le cose per cui potrebbero accusarlo di essere un materialista o un miscredente o comunque lontano da Dio e dalla verità. Tuttavia nessuno di noi sa nulla: a volte le apparenze sono mera illusione. Dietro si potrebbe celare la religiosità più profonda o il più alto ideale di cui sappiamo così poco.

Per un Sufi quindi la miglior cosa è rispettare la fede di un uomo, qualunque essa sia, il suo ideale, qualunque esso sia, il suo modo di vedere la vita, anche se è completamente diverso dal suo. E’ questo spirito di tolleranza che, una volta sviluppato, porterà alla fratellanza che è l’essenza della religione e la grande necessità del nostro tempo.

Dichiarare: Tu sei diverso e io lo sono da te, la tua religione è diversa dalla mia, la tua fede è diversa dalla mia fede non potrà unire anzi separerà inesorabilmente l’umanità. Coloro che, con la scusa della loro grande fede nella loro religione, feriscono i sentimenti di un altro e dividono l’umanità che ha la stessa Origine e la stessa Meta, abusano della religione, qualunque sia la loro fede. 

Qualunque messaggio, in qualunque epoca sia giunto nel mondo, non è arrivato soltanto per una parte dell’umanità, non ha innalzato soltanto poche persone che probabilmente hanno accettato la fede, il messaggio, o una particolare Chiesa organizzata. No, tutte queste cose sono venute solo successivamente. La pioggia non cade soltanto su una parte della terra; il sole non illumina un paese soltanto. Tutto ciò che viene da Dio è per tutte le anime. Se ne sono degne, lo meritano; è la loro ricompensa; se non lo meritano, ne hanno ancora più diritto. In verità, la benedizione spetta ad ogni anima, perché ogni anima, qualunque fede o convinzione abbia, appartiene a Dio.