Per 100 anni molto più che Sufismo Universale soltanto

Prayers in ItalianHazrat Inayat Khan Study Circle in ItalianBrotherhood/Sisterhood Activity

Introduzione
Kariem Maas

Per questa Edizione del Giubileo il gruppo editoriale ha la precisa intenzione di non volgersi soltanto verso il passato. Dobbiamo andare avanti. Tuttavia molta storia è stata incamerata. Ed era inevitabile fare così, quasi dovessimo innanzitutto fare un inventario prima di essere in grado di dire qualcosa sugli anni a venire. Quale è stato il vero significato del passato, cosa è importante oggigiorno? La stessa cosa diciamo ad altri che criticano il Movimento Sufi: che si deve distinguere quello che è un risultato esteriore della sua epoca e metterlo da parte per arrivare al nucleo del Messaggio. Ogni nuova generazione è destinata, alla luce di quell’epoca, a continuare a farlo di nuovo per conoscere a fondo il Messaggio e per non rimanere bloccati nel “sentito dire”.

Alle generazioni più giovani due cose balzano agli occhi. Osservano con stupore le difficoltà che circondano leadership e insegnamenti. Inoltre, si rendono conto che il contesto nel Sufismo universale è cambiato drasticamente. Alla fine del diciannovesimo secolo, e agli inizi del ventesimo, gruppi ristretti di persone andavano in cerca di una nuova spiritualità. Questi gruppi erano formati da persone che potevano permettersi di essere socialmente indipendenti, mentalmente tendenti a fare di testa propria e se necessario eccentrici. Hanno trovato ispirazione in grandi anime come Steiner, Gurdjieff, Krishnamurti, e altre. Così pure il piccolo gruppo attorno ad Hazrat Inayat Khan, dopo che egli, proprio cento anni fa, era giunto in Occidente il 13 settembre 1910. Vennero a conoscenza delle nuove rivoluzionarie idee e metodi. Queste idee e metodi ora sono stati ampiamente riconosciuti. Chi cerca su Google la parola ‘Yoga’ ottiene 493.000 risultati solamente in Olanda. La parola meditazione si trova in 324.000 risultati nel sito Web Olandese e gli esercizi di respirazione in 14.000. Il fatto che le ricerche con Sufi e Sufismo compaiano in 72.000 siti in Olanda è più che positivo ma è evidente che, essendo noi un movimento di modeste dimensioni, non abbiamo più il diritto esclusivo su parti del nostro insieme di pensiero.

Partendo da ciò l’immagine si ribalta. Le numerose diramazioni nella centenaria esistenza del Movimento Sufi, che finora sono state un problema per molte persone, ora possiamo considerarle come la ricchezza della diversità: proprio grazie ad esse il Messaggio ha potuto diffondersi e sopravvivere ai vari cambiamenti nel tempo. Ciò che è sempre stata un po’ una preoccupazione, che il Movimento sia così esiguo numericamente, si rovescia completamente: il Messaggio è assai più diffuso di quanto pensiamo. Non sotto la bandiera ufficiale dei compilatori di questa rivista, il Movimento e il Contatto Sufi, ma sotto la bandiera di molti più denominatori. Le strade sono tante quanti gli essere umani di diverso temperamento, con una diversità di retroterra culturale e un caleidoscopio di ideali. Inspiegabilmente ma chiaramente il Messaggio si è preso cura di sé, quando Inayat Khan è stato presentato ai suoi contemporanei.

Il Sufismo è quello universale.